lunedì 27 ottobre 2008

Carlopastore ha dato il suo consenso affinchè il suo Esercito del DIY affianchi i militari impiegati nel piano sicurezza del ministro Maroni
Da quando Carlopastore ha pubblicato il suo manifesto del DIY, Ian MacKaye si sta rivotando nella tomba. E il bello è che non è ancora morto
Quando Carlopastore, nel suo manifesto, dice che "Di fronte alle migliaia di volte in cui ci siamo lamentati del mondo che avevamo attorno perchè era cattivo, ignorante e brutto, noi abbiamo preso in mano quel poco che avevamo e lo abbiamo trasformato", è fin troppo evidente il riferimento alla sua prima sega.
Il giorno in cui Carlopastore è stato sbeffeggiato da tutte quelle persone che avevano letto il suo manifesto, si è incazzato tantissimo e ha chiamato a raccolta il suo Esercito del DIY, per eliminare fisicamente tutta questa gente. Purtroppo la cosa è successa di mattina, a cavallo tra l'ora di matematica e quella di italiano e quindi, Carlopastore, ha dovuto rimandare tutto al ponte del 2 novembre.
Da quando lavora a stretto contatto con Elena Santarelli, Carlopastore, ha smesso di fare DIY consultando siti porno
In realtà, quando Del Piero segnò il secondo gol nella semifinale contro la Germania, Caressa gridò "Siamo un esercito ormai. Belli, allegri e sinceri. Siamo l’esercito del Do It Yourself", frase che solo dopo è stata modificata dalla distribuzione italiana nell'ormai famoso "Andiamo a Berlino. Andiamo a Berlino. Andiamo a prenderci la coppa"
Quando qualcuno ha fatto presente a Carlopastore che il suo videomanifesto forse era una scopiazzatura dei lavori di Godfrey Reggio, Carlopastore ha replicato che, in verità, "Ascolta, Fai, Diffondi!" è nient'altro che "Koyaanisquatsi" con il titolo cambiato dalla distribuzione italiana